Monumento ai Caduti

Si trova in Piazza IV Novembre, al centro della visuale di cui gode chi si dirige in paese, da est, sulla strada Mantovana.
Si trova in Piazza IV Novembre, al centro della visuale di cui gode chi si dirige in paese, da est, sulla strada Mantovana.
Il complesso scultoreo “all’assalto” è disposto sopra un blocco di roccia naturale di Rezzato poggiante su di una base tronco-piramidale, formata con lastre di pietra di Oggiono ed ornata di un fregio bronzeo.
Sono rappresentati due militari: uno ferito e morente, l’altro in fase di assalto all’arma bianca.
Sulla faccia principale, verso Pizzighettone, compare la dedica; quelle laterali presentano delle lapidi in marmo bianco con incisi i nomi dei malerini caduti in guerra.
Finita la prima guerra mondiale, i Malerini superstiti volevano onorare gli 88 concittadini caduti, concorrendo alla futura memoria di “quanto sacrificio abbia saputo dare in questa guerra anche il più umile italiano“.
Nel 1919 fu creato un comitato per le onoranze ai caduti con il compito di raccogliere i fondi necessari per disporre una lapide marmorea, con incisi i nomi dei “morti gloriosi”, sulla facciata del municipio, oltre ad assegnare due borse di studio per mandare alla scuola d’arti e mestieri i figli più poveri e meritevoli di caduti e reduci.
Col passare del tempo, però, prese piede la diversa idea di costruire un monumento quale “segno perenne che indichi alla riconoscenza di tutti, coloro che diedero la vita per la Patria“. Il Consiglio Comunale, nella seduta del 25 marzo 1923, nominò un comitato d’onore ed un comitato esecutivo “per tradurre in atto la erezione del monumento“.
Vennero invitati gli artisti a produrre un bozzetto, con relativa offerta economica, per la realizzazione di un monumento e, tra una ventina di concorrenti, fu scelto il bozzetto intitolato “all’assalto”, proposto dagli scultori Balzarini e Calvi di Codogno, per una spesa di 24 mila lire.
In fase contrattuale, per la realizzazione del monumento “sul crocicchio della via Garibaldi colla strada provinciale per Pizzighettone” furono richieste alcune modifiche ed il prezzo dell’opera rimase fissato in 32 mila lire. L’integrazione fu raccolta con manifestazioni di beneficenza.
Il verbale di collaudo del luglio 1924 definiva il monumento realizzato “con vero sentimento d’arte”.
L’inaugurazione ebbe luogo il 14 settembre 1924 con la partecipazione di Sua Altezza Reale, Conte di Torino, Vittorio Emanuele di Savoia, e l’esibizione della Fanfara del 50° Reggimento di Fanteria.