Campanile

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A sinistra della Insigne Collegiata, si stacca, possente e solenne, una torre campanaria a lanterna, realizzata nel primo ventennio del XVIII secolo, al posto del precedente campanile, che si trovava sul retro della chiesa.

A sinistra della Insigne Collegiata, si stacca, possente e solenne, una torre campanaria a lanterna, realizzata nel primo ventennio del XVIII secolo, al posto del precedente campanile, che si trovava sul retro della chiesa.

E’ alto circa 45 metri, ha sezione quadrata costante, di lato pari a circa 5 metri, terminante in sommità con una struttura, o tamburo, ottogonale che avrebbe dovuto sorreggere una guglia, mai realizzata perchè le autorità militari del tempo la ritennero pregiudizievole per la sicurezza delle fortificazioni di Pizzighettone.

La struttura in elevazione è austera, segnata da cornici semplici. In origine, solo le prime due sezioni erano in mattoni a vista. L’aspetto attuale è stato assunto in seguito al restauro del 1981, confermato con la manutenzione straordinaria del 2011.

La cella campanaria è elegante, ad archetti sovrapposti, sostenuti da snelle colonne di granito, dotate di capitelli, modanature e cornici in beola, come graziose finestre. La base è segnata dall’aggetto di una grande cornicce, come pure la sommità è decorata da una prepotente cornice mistilinea.

La struttura raggiunge i 48 metri di altezza con la croce artistica in ferro, alta 3 metri, realizzata e donata, nel 1981, dal malerino Cav. Mario Marconi, che domina il tamburo di sommità.

Quando fu costruito, il campanile era staccato dalla chiesa collegiata e la Loggia Comunale doveva ancora essere costruita: solo una sessantina d’anni dopo fu inglobato dall’ampliamento della chiesa e dalla costruzione del loggiato.

La campana capitolare, volgarmente detta “campanela”, è l’unica risalente agli anni della costruzione (1724). Già nel 1885 furono fornite, ad opera della fonderia Bizzozero di Varese, ed installate 5 campane nuove. Le due più grandi furono requisite nel 1942, per la guerra e le altre tre furono ritirate dalla ditta Luigi Ottolina di Seregno che, finita la guerra, forniva, nel 1948, cinque campane nuove.

Padrini delle 5 nuove campane furono: il sindaco pro tempore rag. Giuseppe Gorla, il marchese Dario Biandrà Trecchi, l’ing. Pio Colombani, il sig. Ernesto Olivari ed il sig. Egidio Guarneri.

Le campane riportano insieme a dei decori le immagini dei santi cui sono dedicate. La maggiore, detta campanone, nella cella verso la piazza, riporta le immagini di Cristo Re, di San Giovanni Battista, di San Pietro e San Paolo. La seconda, nella cella verso est, riporta l’immagine dell’Assunta, del Crocefisso, delle Anime del Purgatorio e di Santa Teresina del Bambin Gesu’. La terza campana che guarda a sud, riporta le immagini dei Patroni Martiri Gervasio e Protasio, di San Bassiano e della Madonna del Rosario. La quarta campana, che guarda a nord, riporta i santi Fabiano e Sebastiano, di San Giovanni Bosco e di Santa Chiara (o Caterina). La quinta campana, al centro della cella campanaria, riporta i Santi Ireneo e Sulpizio, nonchè le immagini di San Giuseppe col Bambino e quella dell’Annunciazione. La sesta campana, la più antica, la cosiddetta “campanèla” riporta la dedica alla Beata Vergine Immacolata Concezione, del 1725.